Il pilota
Tazio Nuvolari

Il pilota italiano più forte di tutti i tempi? Probabilmente è proprio Nuvolari. Il conduttore di Mantova ha dominato le corse degli anni ’30: solo la Seconda Guerra Mondiale gli ha impedito di ottenere altri trionfi e solo l’età avanzata non gli ha permesso di correre in Formula Uno, che ai suoi tempi non esisteva. Scopriamo la sua storia ricca di vittorie.

TAZIO NUVOLARI, LA STORIA

Tazio Nuvolari nasce il 16 Novembre 1892 a Castel d’Ario ( Mantova ). Appassionato di veicoli a motore fin da bambino, impara a guidare moto e auto molto presto e durante la Prima Guerra Mondiale si occupa di trasportare feriti ( con le ambulanze della Croce Rossa ), soldati e ufficiali ( con i camion ) tra le prime linee e le retrovie del fronte orientale. Nel 1917 si sposa civilmente ( uno scandalo, all’epoca ) con Carolina Perina e nel 1918 vede la luce il suo primo figlio: Giorgio.

GLI ANNI ‘20

La carriera del pilota Nuvolari inizia nel 1920: ottiene la licenza per correre con le moto, disputa la prima gara il 20 Giugno a Cremona in sella ad una Della Ferrera e si ritira dopo pochi giri per un guasto meccanico. Il debutto con le auto – il 20 marzo 1921 a Verona in occasione di una prova di regolarità al volante di una Ansaldo Tipo 4 – coincide con una vittoria. Il primo successo sulle due ruote arriva nel 1922 quando si laurea Campione mantovano con una Harley – Davidson, l’anno seguente trionfa a Busto Arsizio con una Norton e sale sul gradino più alto del podio del Giro dell’Emilia e del Circuito del Piave con una Indian. La prima vittoria in auto in una gara di velocità risale al 1924 (Circuito del Tigullio con una Bianchi 18): nello stesso anno con una moto Norton ottiene tre successi ( Belfiore, Cremona e Tortona ). E’ solo l ’inizio di una grande carriera.

LE PRIME VITTORIE IMPORTANTI

Nel 1925 Tazio Nuvolari è uno dei piloti più famosi del Nord Italia e per questa ragione il primo di Settembre viene invitato dall’ Alfa Romeo ad effettuare una serie di test nei quali rimane vittima di un grave incidente. Dodici giorni più tardi, pur essendo pieno di fasciature e bendaggi, sale in sella alla Bianchi e conquista il Gran Prix delle Nazioni a Monza valido per il Campionato Europeo moto nella classe 350 e la gara del Circuito Ostiense nel 1926.

LA SUA SCUDERIA PERSONALE

Il 1927 è l’ anno in cui Tazio decide di creare una propria scuderia: al volante di una Bugatti da lui acquistata e gestita è primo assoluto al Reale Premio di Roma e sul Circuito del Garda. I successi con le due ruote firmate Bianchi proseguono senza sosta ( Lugo, Helvia Recina, Circuito del Pozzo e Circuito Colle dell’Infinito). Nel 1928 arrivano il secondo figlio Alberto (nato l’11 Marzo), la prima vittoria all’estero (Tripoli) e altri trionfi con le due (GP delle Nazioni) e quattro ruote (Alessandria e Circuito del Pozzo). Gestire una scuderia richiede parecchi soldi e per arrotondare Tazio Nuvolari si mette a vendere automobili trascurando la carriera di pilota: questo antefatto spiega l’ unica vittoria conseguita nel 1929 ( Circuito del Lario ).

LE CORSE CON L’ALFA ROMEO

Nel 1930 – anno in cui arriva l’ultima vittoria rilevante con le moto ( Lario ) – Nuvolari viene ingaggiato dall’Alfa Romeo e si fa subito notare portando a casa la Mille Miglia (diventando oltretutto il primo driver a terminare la corsa ad oltre 100 km/h di media), la gara in salita Trieste-Opicina ( primo successo conquistato come pilota della Scuderia Ferrari ), la gara Cuneo-Colle della Maddalena, la Vittorio Veneto-Cansiglio e l’Ulster Tourist Trophy. La fame di successi non si arresta: nel 1931 arrivano la prima Targa Florio e il GP d’Italia insieme ad altre vittorie minori (Pontedecimo-Giovi, Coppa Ciano, Circuito delle Tre Province, Coppa della Consuma).

L’INDIMENTICABILE ANNO 1932

Quest’anno è senza alcun dubbio l’anno migliore nella carriera di Nuvolari: il 17 Aprile vince il GP di Monte Carlo, poco dopo riceve da Gabriele D’Annunzio una piccola tartaruga d’oro (la dedica recita “all’uomo più veloce, l’animale più lento”), a Maggio conquista la seconda e ultima Targa Florio, a Giugno sale sul gradino più alto del podio del Gran Premio d’ Italia, a Luglio porta a casa il Gran Premio di Francia, il Circuito di Avellino e la Coppa Ciano, mentre risale al mese di Agosto il successo nella Coppa Acerbo.

LE MANS E L’ADDIO A FERRARI

Il Palmarès di Tazio si arricchisce nel 1933: vince il GP di Tunisia, la mitica Mille Miglia, il Circuito di Alessandria, Nürburgring e Nimes. La vittoria più importante è però quella riportata alla impegnativa 24 Ore di Le Mans nel mese di Giugno insieme al pilota francese Raymond Sommer. In quell’ anno, però, il rapporto tra Tazio Nuvolari ed Enzo Ferrari ( che si occupa di gestire le Alfa Romeo da corsa con la Scuderia che porta il suo nome ) si incrina: per non sentirsi vincolato ad un solo marchio (e per guadagnare di più con i successi scegliendo ogni volta la vettura più adatta) abbandona la Scuderia del Biscione, acquista una Maserati e la fa preparare dal suo meccanico personale Decimo Compagnoni. Con questo modello tra i mesi di Luglio e Agosto vince in Belgio e a Nizza e trionfa anche alla Coppa Ciano. A Settembre con la MG surclassa invece tutti all’Ulster Tourist Trophy. Il 22 Aprile 1934 Tazio è vittima di uno spaventoso incidente ma dopo poco più di un mese torna in pista: si impone in gara a Modena e nella Coppa Principessa di Piemonte.

IL RITORNO ALL’ ALFA ROMEO

Dopo aver fatto pace con Enzo Ferrari Tazio Nuvolari torna all’Alfa Romeo nel 1935 e trionfa in numerose gare (Pau, Bergamo, Biella e Torino). A Luglio ottiene la vittoria più bella della sua carriera nel Gran Prix di Germania – al volante di una vettura dotata di soli 265 CV – battendo le più potenti Mercedes (430 CV) e Auto Union (375 CV) e nel corso dell’anno riesce a trionfare anche a Nizza, a Modena e alla Coppa Ciano. Nel 1936 riporta l’incrinatura di qualche vertebra in un altro brutto incidente a Tripoli ma nonostante ciò continua a vincere sui circuiti di tutta Europa ( Penya Rhin, Ungheria, Milano, Coppa Ciano e Modena) e ad Ottobre si fa conoscere anche negli Stati Uniti conquistando la prestigiosa Coppa Vanderbilt. L’anno seguente – funestato dalla morte prematura (per malattia) del primogenito Giorgio – l’unico trionfo arriva a Milano.

IL PERIODO CON L’AUTO UNION

Tazio Nuvolari viene ingaggiato dall’Auto Union nel 1938 per rimpiazzare Bernd Rosemeyer ( scomparso nel gennaio di quell’anno in un incidente ) e permette alla Casa tedesca di vincere il GP d’Italia e quello di Donington. L’ultimo successo prima dell’interruzione delle gare dovuta allo scoppio della Guerra, è nel 1939 a Belgrado.

DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Nel 1946 Tazio Nuvolari perde anche il secondo figlio Alberto e conquista l’ultimo successo internazionale al volante di una Maserati 4 CL in Francia nel GP di Albi. Il 22 Giugno dell’anno seguente rischia di vincere la Mille Miglia con una Cisitalia e il 13 Luglio porta a casa l’ultimo successo assoluto (a Parma con una Ferrari 125 SC). L’ ultimo exploit dell’allora 56enne Tazio Nuvolari risale alla Mille Miglia del 1948: recatosi a Brescia per salutare i colleghi, ottiene la possibilità di correre con una Ferrari e con la vettura del Cavallino mantiene la testa della corsa fino a Firenze prima di essere costretto al ritiro a causa di numerosi problemi meccanici. Il dieci di Aprile 1950 Tazio Nuvolari disputa la sua ultima gara (primo nella classe 1100 Sport con una Cisitalia – Abarth 204 sulla Salita al Monte Pellegrino) e l’ 11 Agosto 1953 alle sei del mattino muore a Mantova. Ma la sua leggenda continua…

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